Con l’avvio del periodo di Dichiarazione dei Redditi 2024, si accendono anche le curiosità intorno al 5×1000, un aspetto importante da considerare poiché il suo impatto sul finanziamento di enti senza scopo di lucro può essere di notevole importanza. Prima di tutto, è essenziale tenere presente che a partire da oggi, 30 aprile 2024, sono disponibili il Modello 730 precompilato e il Modello Redditi (ex Unico) Persone Fisiche per la Dichiarazione dei Redditi.
Oltre alle recenti novità del 2024 presentate dall’Agenzia delle Entrate, come il “730 semplificato” ( https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/cs-29-aprile-2024), in qualità di Fondazione desideriamo sensibilizzare sul tema del 5×1000, non come obbligo ma come opportunità per sostenere le attività promosse dagli enti del Terzo Settore.
Che cos’è esattamente il 5×1000? Come viene destinato? Quando vanno consegnati i documenti per la devoluzione del 5×1000? E quali sono le differenze rispetto all’8×1000 e al 2×1000?
Definiamo che cos’è il Cinque per mille
Il 5×1000 rappresenta una quota percentuale dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che invece di essere devoluta allo Stato italiano, può essere destinata agli enti del Terzo Settore: come le fondazioni, le associazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale ed altre realtà inserite nel panorama del non profit.
La destinazione del 5×1000 non comporta alcun costo per il contribuente, che può decidere liberamente a quale ente senza scopo di lucro destinare questa quota.
Si può destinare il 5×1000 se esente dalla Dichiarazione dei Redditi?
Le persone esentate dall’obbligo di presentare la Dichiarazione dei Redditi (tramite il Modello 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche) possono contribuire con il 5×1000 utilizzando l’apposita scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2024 (CU). Quest’ultima viene fornita dal datore di lavoro al dipendente entro il 18 marzo 2024. La scheda può essere consegnata:
- presso un ufficio postale (servizio gratuito),
- tramite un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (come i CAF o professionisti), che può accettare o meno la scheda e richiedere un compenso per il servizio,
- direttamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (per coloro che sono personalmente abilitati).
La busta contenente la scheda deve essere chiaramente indicata come “Scheda per la scelta della destinazione del 5×1000 dell’IRPEF” e riportare nome, cognome e codice fiscale del donatore. Il termine ultimo per la presentazione della scheda coincide con quello stabilito per il Modello 730 o per il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico), ossia entro il 30 settembre 2024.
Le differenze tra 5×1000, 8×1000 e 2×1000
Durante la compilazione della Dichiarazione dei Redditi, i cittadini vengono sollecitati a indicare le loro preferenze anche per l’8×1000 e il 2×1000. È importante chiarire che queste opzioni non devono essere confuse con il 5×1000, poiché rappresentano misure differenti.
L’8×1000 è la percentuale destinata alle confessioni religiose, tra cui la Chiesa Cattolica, le Comunità Ebraiche Italiane e altre denominazioni religiose riconosciute dallo Stato italiano.
Il 2×1000, invece, è la quota dell’IRPEF che i contribuenti possono destinare ai partiti politici.
È essenziale sottolineare che queste scelte non sono alternative tra loro e possono essere tutte espresse senza alcun impatto sulle imposte dovute.
In questo momento cruciale in cui si compilano le dichiarazioni dei redditi, è importante conoscere e valutare attentamente come destinare queste quote delle tasse, contribuendo così a sostenere settori di interesse sociale, religioso o scientifico, a seconda delle proprie preferenze e valori.
Se hai altri dubbi riguardo alle scadenze per la presentazione della documentazione relativa alla tua donazione del 5×1000, ti invitiamo a visitare la sezione dedicata sul nostro sito web: https://fondazionemonticolofoti.it/5X1000/