Cos’è il Baskin, la pallacanestro senza differenze
Il Baskin o basket inclusivo è un nuovo sport di squadra che unisce giocatori con qualsiasi tipo e grado di disabilità fisica e/o mentale e compagni normodotati. La parola ‘Baskin’ è infatti la fusione di due termini “basket” e “inclusione”: il primo e – finora – unico sport che permette ai normodotati e ai portatori di disabilità di scendere in campo e giocare nella stessa squadra, includendo in esse la partecipazione sia di uomini, sia di donne senza distinzione di sesso, né di età.
Ispirandosi e traendo origine dalla pallacanestro – dalla quale utilizza la struttura generale, mantenendo gli obiettivi ma cambiando le regole adattandole ai vari tipi di disabilità – la disciplina del baskin nasce in Italia, a Cremona, poco più di quindici anni fa in contesto scolastico, grazie alla collaborazione tra genitori, professori di educazione fisica e di sostegno che hanno connesso due mondi: il basket e lo sport integrato.
Il campo da gioco di misure standard viene adattato alle regole del baskin, ospitando due canestri regolamentari più due canestri mobili – di diverse altezze – posti trasversalmente sul perimetro a metà campo. 12 i giocatori per ogni squadra, dei quali 6 obbligatoriamente in campo così suddivisi: 3 normalmente abili e 3 diversamente abili ai quali viene assegnato un ruolo in base al possesso o meno di alcune qualità motorie e che giocheranno 4 tempi da 6 minuti ciascuno senza interruzioni. A ogni giocatore viene assegnato un numero di maglia composto da 2 cifre: le decine indicano il ruolo del giocatore – conferito in base al possesso delle grandi prassie (l’uso delle mani, il cammino, la corsa e l’equilibrio) – mentre le unità lo identificano.
In questo sport ogni giocatore marca e deve essere marcato da un avversario con le stesse competenze motorie, e in ogni squadra è presente un tutor-giocatore per i compagni che abbiano bisogno di supporto. Le regole del baskin permettono ai portatori di disabilità di canalizzare le proprie capacità mettendole al servizio della squadra, viceversa, i giocatori normalmente abili investono risorse anche sui ragazzi diversamente abili: un vero e proprio gioco di squadra in cui utilizzare la strategia e la collaborazione come mezzi per conseguire la vittoria.
Oggi, in Italia il baskin conta circa 3.429 tesserati e 146 associazioni sportive dilettantistiche affiliate EISI – Ente Italiano Sport Inclusivi: il primo Ente di Promozione Sportiva Paralimpica riconosciuto in Italia che ha conferito un formale valore alla pratica dello sport inclusivo. Il Campionato Nazionale 2022 ha visto la partecipazione di 4 squadre provenienti dalla regione Friuli Venezia Giulia e di più di 80 squadre provenienti da Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.
Questa nuova disciplina sportiva inclusiva – sempre più diffusa in tutta Italia – offre occasioni di socializzazione e di confronto, permettendo che l’identità di ciascuna persona si costruisca sulle potenzialità che ognuno possiede, nell’ottica di conferire al gioco un valore inclusivo senza dare spazio ad assistenzialismi. Includere, dunque, significa scoprire le qualità di chiunque, farle riconoscere e renderle note anche i membri del gruppo di appartenenza, facendole diventare una risorsa a cui tutti possono fare riferimento.
Il senso e il significato del Baskin
Dal percorso che questo sport ha compiuto in questi anni, si sono evidenziati dei vantaggi non solo per i diversamente abili, ma anche per i normodotati, i quali attraverso questa disciplina stanno imparando sempre meglio ad inserirsi e ad organizzare un gruppo composto da persone che hanno abilità fisiche e mentali differenti tra loro. Per fare questo, i normodotati sono chiamati ad allenare le proprie capacità comunicative e la creatività, oltre ad un alto grado di empatia che porta spesso ad instaurare intense relazioni affettive.
Per quanto concerne i ragazzi disabili, i risultati a cui porta questa disciplina sono davvero importanti. Lo sport integrato aumenta la fiducia in sé stessi, migliorando le loro abilità psicomotorie e la loro capacità di interazione con ragazzi e adulti.
In Italia, il basket integrato è riconosciuto e promosso dal MIUR all’interno degli istituti scolastici e si è esteso rapidamente anche al di fuori degli stessi in diverse regioni rispetto a quella da cui era originariamente nato.
Il baskin si può definire uno sport senza barriere, che grazie allo spirito di squadra dei giocatori stessi, delle loro famiglie e il forte supporto di tutte le comunità locali è riuscito a superare i confini italiani sviluppando nuove realtà associative anche in Francia, Spagna, Grecia e Lussemburgo.